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comunicato stampa

Andrea Raschia: "Questione morale a Genova. Ancona, siamo al sicuro?"

3' di lettura

Momento a dir poco difficile per la Liguria, così pesantemente chiamata in causa da inchieste che colpiscono il cuore dell'Istituzione regionale: un maremoto che investe il porto di Genova, in particolare.

Alcuni si chiedono: si tratta di casi isolati di malaffare? Bubbone esploso in un corpo sostanzialmente sano? O, invece, spia di un sistema malato, di malcostume generalizzato?

L'irrisolta questione morale si ripropone in modo prepotente, per l'intreccio sempre più profondo tra imprenditoria rapace, affari inconfessabili e politica. Quest'ultima con cifre di dignità che sembrano assottigliarsi, priva di bussola e valori; che allontana le persone piuttosto che coinvolgerle facendo venir meno partecipazione, controllo dal basso, oltre ad impedire un concorso dei cittadini nel determinare scelte condivise e trasparenti. Diversamente si finisce per diventar preda di poteri forti e lobby.

Ne siamo indenni?

Per rispondere alla domanda, e preccuparci della condizione dei nostri anticorpi, richiamo un'intervista -a dir poco scioccante- resa oltre un lustro fa dal Procuratore Generale di Ancona, Macrì. Egli descriveva il territorio anconetano preda di mafie, corruzione, con la sapiente regia della Massoneria. E definiva "marcio" il substrato sociale! Rincarava la dose l'allora vice presidente emerito della Corte Costituzionale, Paolo Maddalena, in città per un convegno: "Tra le cause del degrado, privatizzazioni, svendita del territorio, asservimento della politica agli interessi delle lobby, non dei cittadini." Correva l'anno 2016. Oggi, in quale contesto ci si muove? Quali sono le attuali condizioni di quel "substrato sociale"?

Ritengo che le forze sane, le energie migliori, debbano misurarsi con questa seria emergenza. Per intenderci, la questione che attiene al governo delle città, e della nostra in particolare, è tema assai delicato. Da trattare con cura, da affidare a persone serie, competenti, vogliose di impegnarsi in modo trasparente e disinteressato, per mettersi al servizio dei cittadini, rendendoli protagonisti attivi del necessario cambiamento. Un cambiamento in linea col dettato costituzionale.

Ancona è una città che va ripensata per rendere migliore la qualità della vita. Sul tavolo, temi importanti: sviluppo e sostenibilità, diritto al lavoro, istruzione e cultura. Il Piano Regolatore Generale. Quello approvato anni fa aveva un'idea di città che oggi, purtroppo, deve invece fare i conti con un deciso calo demografico. Quadro che impone scelte coerenti, adeguate, innovative, quanto meno attente al consumo di suolo ed edificazione.

È di ieri la denuncia Filt Cgil per la decisione di trasformare la Stazione marittina in un parcheggio piuttosto che riconsiderarne l'apertura: sistema efficace per raggiungere il centro città riducendo trasporto privato.

Torna in primo piano la questione del Porto, davvero centrale. Non a caso argomento prioritario anche nel corso dell'ultima campagna elettorale, quella che ha visto la candidata Simonella sconfitta, rinunciare poi al seggio consiliare per un incarico apicale -fatto inaudito!- in una tra le più importanti aziende della logistica.

Tema, dunque, di vitale importanza.

Ricordo il piano degli anni '70. Porto interno e asse attrezzato di collegamento veloce tra le banchine. Non so dire se l’idea, quel Piano Regolatore del Porto, attorno alla quale la città si è sviluppata –basti pensare ai nuovi quartieri edificati in quella direzione- risponda ad esigenze attuali. Una cosa va, però, affermata con certezza: non si possono soltanto privilegiare interessi privati. Come realizzare il banchinamento del Molo Clementino per l'attracco delle grandi navi da crociera, mettendo a rischio ambiente e salute pubblica. Il Bene comune! Recita l'art. 41 della Costituzione: l'attività economica non può svolgersi in contrasto all’utilità sociale o in modo da recar danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla dignità umana.

Ecco dove deve posarsi lo sguardo della Politica. Consapevoli che inevitabilmente essa cammina sulle gambe di uomini e donne non di rado distratti da ambizioni, successo, denaro. E potere. Ragioni che richiedono trasparenza, coinvolgimento, partecipazione. Ragioni che pretendono da tutti gli anconetani attenzione ed impegno adeguati.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-05-2024 alle 13:13 sul giornale del 18 maggio 2024 - 1036 letture

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