L’On. Vannacci ad Ancona: “Ricostruire l’Europa: dal Green Deal al Rearm Europe”

Si è svolta martedì 13 maggio ad Ancona, presso la sede regionale della Lega, la conferenza stampa dell’On. Roberto Vannacci, candidato alle elezioni europee, sul tema “Ricostruire l’Europa: dal Green Deal al Rearm Europe”.
Insieme al generale, erano presenti la segretaria regionale della Lega Marche On. Giorgia Latini, il vicepresidente della Provincia di Macerata Luca Buldorini, il vicepresidente della Regione Marche e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Antonini, il responsabilie regionale del Team Vannacci Andrea Aquili e numerosi dirigenti e militanti del partito.
“La presenza del generale Vannacci oggi nelle Marche – ha introdotto Giorgia Latini - conferma che la Lega è un partito radicato, attento ai territori e pronto a difendere con forza gli interessi delle imprese, delle famiglie e delle nostre comunità. Le Marche hanno bisogno di un’Europa che ascolti, non che imponga; di un’Europa che sostenga l’economia reale, non che la soffochi con vincoli ideologici e norme astratte”.
Il vicepresidente della provincia di Macerata e dirigente regionale Luca Buldorini ha rimarcato la forza del partito: “La Lega è un partito vivo e pronto. Siamo pronti ad affrontare la sfida delle urne con determinazione”.
“Avere chi, come il generale Vannacci, difende il primato dell’economia reale e della politica rispetto alla finanza speculativa – ha dichiarato Antonini – è un valore aggiunto, soprattutto per settori strategici come agricoltura e pesca, fondamentali per la nostra regione”.
Saltamartini ha aggiunto: «Vannacci è stato tra i primi a riportare al centro dell’agenda temi fondamentali come il merito, le radici giudaico-cristiane dell’Europa e l’autonomia. Le Marche hanno bisogno di più federalismo per crescere davvero”.
Presente al tavolo anche Andrea Aquili responsabile regionale del Team Vannacci che ha sottolineato l'attenzione dell'eurodeputato per la nostra Regione e il successo delle iniziative organizzate nelle Marche.
Molto articolato e incisivo l’intervento dell’On. Vannacci, che ha posto l’accento sul ruolo strategico delle Marche e sul pericolo rappresentato da politiche europee «scellerate»:
«L’Italia è la patria delle arti e dei mestieri. Le Marche rappresentano una delle regioni con il più alto numero di imprese per abitante, ma oggi tutto questo è messo a rischio. Il Green Deal europeo è stata la più grande truffa economica dal dopoguerra a oggi: ha provocato la delocalizzazione delle imprese, senza raggiungere nemmeno gli obiettivi ambientali promessi. È nostro dovere rivedere le vecchie direttive imposte dalla Commissione von der Leyen, contro cui la Lega ha votato e continuerà a votare. In Europa la Lega è sovranista e in Italia è autonomista. Vogliamo un’Europa che serva da piattaforma per l’interscambio e non per imporre diktat che penalizzano le imprese italiane. Non siamo d’accordo con la corsa al riarmo per alimentare l’industria tedesca: quei miliardi vanno spesi per l’economia reale, non per la guerra ad oltranza in Ucraina”.
“La Lega – ha continuato l'on Vannacci - è l’unico partito davvero coerente, tanto in Italia quanto in Europa: difendene con fermezza le necessità degli agricoltori e pescatori, votando sempre a favore delle misure che proteggono il nostro tessuto produttivo. Al contrario della sinistra e in alcuni casi anche di alcuni nostri alleati che referiscono voltare le spalle, preferendo non mettere al primo posto gli interessi delle nostre comunità”.
Sul fronte energetico, Vannacci ha sottolineato: “Dobbiamo favorire il ritorno al gas russo a basso costo per sostenere la competitività delle nostre imprese. Le sanzioni hanno fatto esplodere i costi energetici, colpendo duramente il nostro tessuto produttivo”.
Ampio spazio anche alla questione referendaria, con una critica netta alla sinistra: “La sinistra è contraddittoria: propone di abrogare leggi sul lavoro che essa stessa ha introdotto. E il quinto referendum, sulla cittadinanza, è un errore profondo. L’integrazione non è un automatismo, ma un processo serio che richiede criteri, tempi e responsabilità. La legge attuale funziona e non ha bisogno di essere cambiata per ragioni elettorali. Estendere la cittadinanza senza limiti significa svendere la nostra identità. Nel 2022 l’Italia ha già concesso 210.000 cittadinanze, il numero più alto in Europa. Non serve una riforma. Serve invece difendere ciò che funziona, proteggere lo Stato sociale e il sistema produttivo, soprattutto in una regione manifatturiera come le Marche, che ha bisogno di infrastrutture – fisiche, energetiche e digitali – per crescere”.


Questo è un comunicato stampa pubblicato il 13-05-2025 alle 19:14 sul giornale del 14 maggio 2025 - 114 letture
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