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Teatro Sperimentale: in scena 'La Purga' dal 4 all'8 dicembre

3' di lettura Ancona 03/12/2013 - Al Teatro Sperimentale di Ancona, dal 4 all’8 dicembre, in scena Arturo Cirillo con Sabrina Scuccimarra, Luciano Saltarelli, Rosario Giglio, Giuseppina Cervizzi, nello spettacolo "La Purga" di Georges Feydeau.

La Stagione Teatrale 2013/14 del Comune di Ancona curata dal Teatro Stabile delle Marche è giunta al quarto appuntamento e alla seconda produzione del TSM in cartellone. Dopo il successo ottenuto dallo spettacolo La Società della Compagnia Musella Mazzarelli arriva al Teatro Sperimentale dal 4 all’8 dicembre, LA PURGA di Georges Feydeau con e con la regia di Arturo Cirillo. In scena vedremo: Arturo Cirillo, Sabrina Scuccimarra, Luciano Saltarelli, Rosario Giglio, Giuseppina Cervizzi, assistente alla regia Salvatore Caruso, scene Dario Gessati, costumi Gianluca Falaschi, luci Badar Farok, musiche Francesco De Melis. Dopo Ancona lo spettacolo sarà in scena dal 10 al 15 dicembre a Napoli al Teatro Mercadante, il 17 e il 18 dicembre a Brescia al Teatro Sociale e il 19 dicembre a Padova Multisala Pio X.

Il regista Arturo Cirillo nelle note di regia racconta - George Feydeau appartiene a quelli autori di cui si pensa di conoscere tutto, autori che non potranno più sorprenderci. Ho l'impressione invece che il nostro abbia varie cose dentro al suo cilindro, e nella sua testa, e di conseguenza nel suo teatro. Intanto parlerei di una certa "pericolosità" presente nei suoi testi, dove mi sembra che sì è sempre al limite del non senso e della tragedia, dell'esplosione, del meccanismo esasperato e portato al parossismo. Mi sembra che la sua scrittura anticipi quel teatro dell'assurdo, come schematicamente è stato definito, dove l'impasse, il concetto che non riesce ad esprimersi, l'azione che non riesce a compiersi, l'incidente, diventano elemento sostanziale del farsi teatrale. La purga inizia con una lunga scena in cui il centro sfugge continuamente, dove la conversazione devia ossessivamente, se di conversazione si può parlare e non invece di una sequela d'inventive intercalate da lamenti, sospiri e rimpianti; perché inaspettatamente i personaggi di questa commedia sono molto emotivi. Tutti tranne forse il bambino Totò, o Bebè come avvolte è anche chiamato, questo criminale in nuce mi ha fatto pensare al protagonista del testo di Roger Vitrac (tanto amato da Antonin Artaud) Victor o i bambini al potere, e ho incominciato ad immaginare il piccolo Totò interpretato da un attore grande, un bambino-adulto come dovrebbe essere Victor secondo il suo autore: ragazzetto di nove anni ma alto un metro e novanta. E restando in questo orizzonte surreale mi sono ricordato di una scena di un film di Bunuel, Il fantasma della libertà, dove si racconta di una visita in una casa alto borghese, in cui gli ospiti si accomodano intorno a un tavolo seduti su dei gabinetti, in cui si discetta di escrementi, e poi si va di nascosto a mangiare in una stanzetta…-








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-12-2013 alle 17:17 sul giornale del 04 dicembre 2013 - 1621 letture

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