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Il Porto di Ancona passa all'elettrico: Entro il 2026 elettrificate le banchine dei traghetti per il 30% in meno di emissioni

6' di lettura

Si chiama cold-ironing, ovvero l’elettrificazione delle banchine destinate ai traghetti e rappresenta la più importante svolta green attesa per il porto di Ancona. Un progetto in studio, solo teorico, fin dal 2018 e che arriva oggi alla apertura di gara di appalto. Un progetto da 7 milioni di euro che, una volta ultimato, abbatterà di un terzo le emissioni delle navi nel porto di Ancona

COME FUNZIONA IL COLD-IRONING

Anche quando le navi sono in porto, specialmente quelle passeggeri, non spengono i mai i motori. Questo la nave è sempre operativa e tutta l’elettricità utilizzata a bordo, dai macchinari di sicurezza all’aria condizionata, viene prodotta da dei generatori presenti sulla nave che creano delle emissioni continue nel porto.

Questo avviene perché la richiesta di elettricità da parte dei traghetti è tale da non rendere facile il collegamento ad una alimentazione via terra, anche detto cold ironing.

Grazie al progetto PNRR da 7 milioni di euro proprio questa soluzione, irrealizzabile fino a pochi anni fa, sarà il prossimo futuro del porto di Ancona.

I lavori di realizzazione dell’impianto, con la costruzione di cavidotti interrati nella sede stradale di competenza portuale e l’installazione di specifiche cabine, hanno l’obiettivo di realizzare un’infrastruttura per alimentare elettricamente da terra le navi passeggeri in sosta alla banchina. La stima della potenza prevista per l’alimentazione del sistema nel suo complesso è di 9 MW. L’impianto sarà altamente innovativo, con un sistema flessibile di alimentazione a seconda della necessità della nave attraccata, e dovrà essere realizzato entro giugno 2026. Le offerte per la sua costruzione dovranno arrivare entro il 6 novembre 2023.

Le infrastrutture per la rete elettrica delle banchine 8, 9, 11, dedicate al traffico ro-pax per l’Albania, e delle banchine 13, 15, 16, utilizzate per il traffico da e verso Grecia e Croazia, saranno dedicate esclusivamente all’alimentazione delle navi da terra in cold-ironing. Saranno, quindi, indipendenti rispetto alla rete elettrica utilizzata per i servizi generali del porto, di proprietà dell’Autorità di sistema portuale. Alla banchina 17, nei mesi scorsi, è stato installato un sistema di alimentazione per le “platform supply vessels”, le imbarcazioni da supporto per le operazioni in piattaforma, così come è in funzione da tempo un analogo sistema al molo Rizzo utilizzato dai rimorchiatori in servizio nello scalo dorico.

L’investimento previsto nel porto di Ancona è di 7 milioni di euro, finanziato con i fondi del Piano nazionale per gli investimenti complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il progetto è stato curato da Sogesid, società “in house” del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con cui l’Autorità di sistema portuale ha sottoscritto a settembre 2022 una convezione attuativa per la progettazione del cold-ironing. L’elettrificazione delle banchine interessa, infatti, i porti di Ancona, Pesaro, San Benedetto del Tronto nelle Marche, di Ortona e Pescara in Abruzzo, con un investimento complessivo di 11 milioni di euro.

LE DICHIARAZIONI

"L’investimento presentato oggi va nella direzione di migliorare la sostenibilità degli scali, in ossequio agli indirizzi del Governo centrale e dell’Unione Europea, e efficientare infrastrutture portuali marchigiane, inserendo un ulteriore tassello nella creazione del Polo intermodale delle Marche, fortemente voluto dal presidente della Regione Francesco Acquaroli – ha affermato il Sottosegretario al Ministero dell'Economia e Finanze, Onorevole Lucia Albano, in un messaggio di saluto -. Non posso che complimentarmi per il lavoro finora svolto e salutare con favore la notizia dell’avvio delle procedure per realizzare le opere anche a Pesaro e San Benedetto del Tronto, la mia città".

“Le banchine non sono solo il cuore del porto, ma anche il cuore della città- osserva il Sindaco di Ancona Danile Silvetti- Questa opera è tanto attesa quanto auspicata. Unisce gli obbiettivi di un porto più efficiente e competitivo agli obbiettivi di tutela ambientale e della salute dei cittadini. Questo è soltanto l'inizio di un percorso che vede il Porto di Ancona protagonista dello sviluppo della città”.

“Questo intervento ha una valenza strategica fondamentale perché realizza quella sintesi sinergica che consente la coesistenza tra le potenzialità produttive del porto e la città di Ancona, in chiave sostenibile – ha detto il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli -. Lo sviluppo del porto di Ancona non è soltanto una priorità fondamentale per lo stesso sistema portuale ma per l'intera economia marchigiana. Ritengo che tutti i porti, e in particolare quelli con una storia alle spalle e un potenziale intrinseco, possano recuperare una funzione nevralgica e determinante per lo sviluppo dell’economia del mare, in quanto considerati elementi di eccellenza dallo stesso Governo nazionale. Su queste basi si inserisce il tema dell’intermodalità, determinante per essere competitivi e per portare valore aggiunto. Nell’ottica dell’intermodalità, il porto di Ancona e il sistema di Autorità portuale in medio Adriatico per noi rivestono una centralità fondamentale. Si stanno facendo grandi passi avanti e l’intervento presentato oggi guarda al futuro e questo grazie al lavoro dell’Autorità portuale ed al Presidente Garofalo, per l’impegno a raggiungere quegli obiettivi strategici e fare del porto di Ancona un punto di riferimento, candidandosi così come polo intermodale del medio Adriatico. Allo stesso tempo sono importanti gli investimenti anche nei porti di Pesaro e San Benedetto. Noi pensiamo di avere tutte le carte in regola e di poter raggiungere questo obiettivo”.

“Con l’elettrificazione delle banchine del porto di Ancona utilizzate per il traffico dei traghetti compiamo un notevole passo in avanti per la sostenibilità ambientale dello scalo, uno degli obiettivi di rilievo dell’Adsp per il suo valore strategico rispetto alla visione della portualità del presente e del futuro e per la forte diminuzione dell’impatto ambientale del traffico marittimo – ha sottolineato il Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Vincenzo Garofalo -. Un progetto che abbiamo realizzato grazie alla costante collaborazione delle altre istituzioni, delle Capitanerie di porto e del fondamentale supporto di Sogesid. Un intervento che realizziamo nella direzione delle più importanti innovazioni tecnologiche del settore per avere un porto sempre più green, attento alle prossime sfide e che certamente consentirà di migliorare la convivenza fra il porto e la città”.

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Questo è un articolo pubblicato il 27-09-2023 alle 20:08 sul giornale del 28 settembre 2023 - 182 letture






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